Libere Super Woow #8: Si vive una volta sola!

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Si vive una volta sola! Provarci è meglio che vivere con il rimpianto di non averci creduto abbastanza

È con questo pensiero che mi ha lasciato Anna Leo, libera professionista che ho scelto come ospite di Libere Super Woow per questo mese. Un pensiero che spesso mettiamo in cantina per paura di non essere sufficientemente all’altezza o perché immaginiamo irto di incognite.

Di tutto questo ci parlerà Anna che dopo una lunga esperienza nel mondo della fast fashion, ha trovato la sua centratura nello yoga e in un rapporto più consapevole con il suo corpo, fino a creare un’accademia di yoga online ed una Academy di Yoga online dedicato ad altri professionisti!

Non le tolgo altro spazio: lascio che ci dica subito da quando è “libera”

Pugliese d’origine e romana d’adozione, mi trasferisco a Roma a 18 anni per studiare all’Università di Lingue Orientali. Per sostenere i miei studi ho affiancato al percorso universitario, un percorso lavorativo come store manager che mi ha dato subito indipendenza economica e che nel tempo mi ha allontanata dagli studi.

Ho lavorato per anni nel mondo della fast fashion occupandomi di formazione. E non solo. Ho arricchito il mio bagaglio culturale con marketing, gestione delle risorse e ho allenato la vision occupandomi di selezionare le collezioni dei brand per cui lavoravo.

Nel 2017 la malattia di mia madre mi ha allontanata gradualmente da quel mondo, avvicinandomi allo yoga che mi ha aiutata a ridisegnare il mondo sulla base delle mie priorità. Nel 2021 mi sono licenziata per diventare “libera” ed insegnare yoga.

Ho fondato una scuola online e a gennaio di questo anno ho fondato anche un’accademia per colleghi e colleghe insegnanti di yoga che desiderano avviare un business online.

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L’idea della libera professione è nata gradualmente o in te è sempre esistito questo desiderio?

Ho sempre desiderato essere “libera” e non solo per gestire il tempo, ma soprattutto per dare spazio alla mia creatività. Quando sei una libera professionista devi essere anche flessibile mentalmente, pronta a imparare nuove skill perché improvvisamente ricopri ruoli che prevedono compiti diversi.

E poi, in realtà, ho scelto la libera professione anche perché lavoravo tantissimo per progetti che sposavo, ma che non erano miei. Poi il clic con la malattia di mia mamma che mi ha aperto gli occhi e mi ha posto davanti la domanda: “che senso voglio dare alla mia vita?”.

Mi sono licenziata, dandomi sei mesi di tempo per avviare il mio progetto e ora eccomi qui, libera.

Nel tuo percorso personale e professionale hai parlato dell’esperienza nel mondo del retail che ti ha tenuta a lungo lontana da tante consapevolezze. Io credo che in realtà ci sia un tempo per tutto e probabilmente quello non era il tempo della consapevolezza, chissà!

Quali competenze messe a frutto in quel periodo, credi di aver portato con te in questa nuova stagione della tua vita?

Sì sono anch’io convinta che nulla succeda per caso e che ognuno deve compiere la propria strada cercando le proprie personali risposte. Se non avessi lavorato nel retail oggi non avrei potuto avviare la mia accademia, dove porto visione e strategia che ho appreso lavorando quando andavo in Olanda a scegliere le collezioni delle stagioni future.

Non potrei portare dentro alla mia accademia l’organizzazione che ho imparato come store manager. Ti potrei parlare anche di gestione delle risorse, formazione, lavoro per obiettivi e di molto altro: ho sempre cercato di eccellere nei miei lavori precedenti e tutto quello che ho imparato fa di me la professionista che sono oggi.

Bene Anna, detta così sembrerebbe una passeggiata di salute! Aprire la partita Iva è stata per te una scelta facile?

Da sempre seguo molto il mio intuito ma nonostante ciò non ho aperto la partita Iva da un giorno all’altro, anzi. Ho ponderato per capire se davvero facesse per me come mindset e soprattutto ho testato per capire se potessi sostenermi con le entrate.

Quando ho visto che in poco tempo mi sono ripagata il corso di formazione per insegnanti, ho capito che questa è la mia strada.

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L’indirizzo da dare alla propria attività professionale, la solitudine nelle scelte lavorative, il sentirsi continuamente alla ricerca di pezzi mancanti.

La libera professione non è solo questo, ma è ANCHE questo. Come neutralizzi le sensazioni da giornata NO?

Sto molto nell’ascolto e questo lo imparo come praticante di yoga. Soprattutto rimango nell’assenza del giudizio. Se un giorno sento che sono più lenta, mi concentro su attività più introspettive e cerco di non usare il corpo. Ho compreso i miei ritmi e li accetto comprendendo il loro potenziale.

Scuola di Yoga, Digital mentoring, e-book, workshop & retreat: possiamo dire che l’ecosistema digitale non ha segreti per te!

Chi ti ha accompagnata in questo percorso?

Ho cominciato da sola e come ti dicevo mi sono data 6 mesi di tempo per capire se potessi davvero riuscire nel mio progetto. A settembre dello scorso anno ho capito di voler dare un’immagine ancora più professionale e mi sono rivolta a Federica Ometti e al suo team che mi hanno affiancato per l’uscita del mio sito, del mio blog e dei miei diversi progetti.

Oggi si fa un gran parlare di Work Life Balance, qual è la tua esperienza in merito?

Fai questa domanda a una persona che vive la notte molto meglio di come vive il giorno (ride ndr.). La mia giornata lavorativa comincia alle 9:30 e finisce alle 16:00. Spesso non pranzo o mangio velocemente smoothie o qualcosa che mi mantiene leggera.

Mi occupo di mio figlio nel primo pomeriggio e stacco completamente la spina. Poi riprendo a lavorare spesso dopo cena se ho scadenze o devo allinearmi su qualche progetto. Cerco sempre di rimanere un passo indietro rispetto al mio lavoro, di guardarlo con occhi esterni, di non farmi prendere nel vortice anche perché la mia mente corre davvero veloce a volte e prendermi del tempo per me mi aiuta a rimanere lucida.

Che strumenti digitali o analogici usi per rimanere lucida nella quotidianità del tuo lavoro?

Federica come business coach è il mio “tool” preferito! (ride n.d.r.). Sono una persona davvero tanto creativa e mi piace il mio lavoro proprio perché posso spaziare anche nei ruoli che ricopro.

Ho mille idee al secondo e affidarmi a una persona come lei mi aiuta a capire le priorità e le scadenze. Per il resto non potrei vivere senza Google Calendar, Calendly, Zoom, Trello che utilizzo con la mia collaboratrice e Mailchimp, soprattutto in questo periodo in cui mi affaccio all’organizzazione degli eventi dal vivo e alla vendita di e-book.

A questo si aggiungono altri strumenti più utili per la pianificazione a lungo termine visto che, per esempio, a settembre partirà il secondo step per chi ha partecipato all’accademia, per chi ha fatto un percorso di mentoring individuale.

In realtà ho già pianificato tutto il 2024 ma non mi chiedo mai dove sarò, cosa farò, so di avere il piede sull’acceleratore e voglio divertirmi più che posso, nutrire tutto quello che ho costruito finora. Il mio mantra è “si vive una volta sola”.

Prima di lasciarci ti faccio la mia domanda di routine: se dovessi dare 3 consigli a una donna che ha in mente un’ottima idea e vuole lanciarsi con il paracadute nel mondo delle “libere”, cosa le diresti?

  • Le direi di avere un piano B strutturato che la faccia sentire tranquilla, ma soprattutto che la aiuti a mantenere la lucidità soprattutto nei momenti iniziali quando il business ha bisogno di tempo e cura per decollare.
  • Le direi di investire il proprio tempo e risorse, come può, in un percorso di mentoring per sentirsi guidata e per accelerare il processo di lancio del progetto.
  • E come hai capito le direi di lanciarsi e provarci. Meglio che vivere con il rimpianto di non averci creduto abbastanza.

Si vive una volta sola, appunto!

Grazie Anna per questa iniezione di positività e grazie a te che ti lasci ispirare da questi cambi di rotta guidati da tanto cuore ma anche tanta testa. Se vuoi recuperare tutte le storie che abbiamo raccontato puoi trovare le interviste nella rubrica Libere Super Woow .

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