Le Libere professioniste #lofannodigital

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La rete è da sempre tinta di rosa, un rosa sempre più deciso, che viene finalmente fuori!
Ogni giorno una libera professionista si sveglia con l’assoluta certezza di dover correre sempre più forte: non solo deve essere brava nel suo lavoro, non solo deve organizzare e pianificare la sua routine, ma deve (o almeno dovrebbe) anche tradurre la sua attività in autorevolezza digitale. Le libere professioniste ormai da tempo #lofannodigital, e sono pure brave!

Perché? Perché il futuro non è più futuro, è già un presente… ed è tutto al digitale!

Dalle storie ai Reels: le libere professioniste conquistano Instagram? O Instagram conquista le Libere?

Apro una riflessione con questa domanda dal fascino tutto “marzulliano”: le Libere conquistano Instagram o Instagram conquista le Libere?

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Io, che sono propensa a pensare alle freelance come delle donne super grintose, direi proprio che si, sono le libere professioniste a conquistare Instagram. Anzi, dato che ci sono, mi allargo: le Libere conquistano la rete.

La rete è forse l’unico posto in cui le donne emergono da tanto, ormai, in cui c’è spazio per tutti, proprio per tutti. La differenza sta tutta lì, cioè non in quanto spazio occupi, non in quanti follower hai, ma come lo riesci a sfruttare.

Ecco le donne nella rete spaccano, lasciamelo dire ( si certo, anche tanti uomini, ovvio)!

Le libere professioniste agli albori di IG

Da quando la Ferragni nazionale si è fatta strada, creando addirittura un nuovo lavoro, quello dell’Influencer (si, favorevoli o contrari questo è, occorre prenderne atto), ne è passata di acqua sotto i ponti. E non solo acqua, sotto quei ponti son passate tante altre cose: tutto un nuovo modo di concepire i social, Instagram in primis, un nuovo modo di promuoversi per le aziende, ed anche un nuovo modo di intendere la rete proprio da parte delle libere.

Una vetrina virtuale, uno spazio per far conoscere la propria attività (anche vendendo), un luogo in cui consolidare una community affezionata

Così, quasi timidamente, le prime Libere hanno fatto capolino su Instagram, dapprima con profili gestiti senza troppo badare alla strategia, poi sempre più consapevoli e focalizzate. Estetiste, professioniste del babywearing, avvocate, SMM, seo copywriter ( molto ma molto fighe ah ah ah), blogger, chi più ne ha più ne metta dai!

Quali benefici per le Libere digitali?

Le libere professioniste di oggi hanno bene a mente che sfruttare il potere dei Social può essere determinante per la propria attività.

Certo, a volte non sanno bene come farlo, hanno bisogno di accogliere le idee, devono capire tutta una serie di cose come: a chi mi rivolgo? Qual è il mio obiettivo su Instagram o Facebook? Come posso arrivarci? Cosa voglio comunicare agli altri col mio feed? Come impostare un blog professionale?

E così via ( per questi dubbi ci siamo noi #lofacciodigital nasce proprio da questo…).

In altri casi, magari anche con un pizzico di fortuna, riescono a trovare una chiave di lettura che le rende subito differenti ma riconoscibili, e le trasforma in super Wonder Woman della rete, e fanno numeri, fanno vendite, e fanno da apripista alle altre.

Se volessimo raccogliere sinteticamente i benefici del farlo digital potremmo dire che una comunicazione digitale (social, sito, blog) ti aiuta a:

  • acquisire maggiore autorevolezza nella tua materia
  • entrare in contatto con un target ben definito
  • intercettare un pubblico potenzialmente interessato
  • costruire la tua brand identity
  • fare community
  • convertire (non credenti ma acquirenti)

Si, ora mi dirai -La fai facile tu- Eh no, non la faccio affatto semplice, non lo è.

Occorre studio e formazione, occorre tempo e pianificazione, occorre ragionare e mixare visioni e strategie, e occorre anche sperimentare, provare e talvolta sbagliare!

Di certo la Libera non molla, a limite riparte e si reinventa. O No?

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La rete nella rete: di altri vantaggi “collaterali”

Uno dei vantaggi “collaterali” che ha prodotto il farlo digital è stato il fare rete, inteso non solo come ” facciamo le stesse cose, ma come si fanno?” Anche, e soprattutto, come valore aggiunto, come collaborazione reale, senza temere i competitor, ma anzi, organizzandosi in modo scambievole e intelligente.

Spesso si dice che le donne tra di loro sono le prime ad essere cattive o diffidenti ( e tante volte è vero), ma c’è da dire che se si trova la chiave giusta, non solo nasce empatia vera: nascono fiori e progetti, nascono idee e condivisioni, ed un pat pat di incoraggiamento che non fa mai male.

Insomma, io credo nella rete, credo nelle Libere professioniste, un po’ meno nel rosa (che , detto tra noi, non amo molto come colore. Non me ne vogliate, ho l’animo dark) e credo che tutto questo divenire, tutto questo ricamare storie digitali, sia un’opportunità professionale e umana da non perdere. Tu che ne dici?

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