Quando a scegliere è il cuore: diventare freelance

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Sto per fare il salto, il sogno di diventare freelance è vicino, sempre di più. Sono anni che ci rincorriamo, ci sfioriamo, ma alla fine proprio adesso tutto sta cambiando. Perché adesso? Perché sto mettendo da parte le mie paure e scelgo me.

Questa volta scelgo la vita a cui aspiravo da molti anni. Ti racconto, perché se stai per saltare anche tu, capirai di cosa parlo, e mi auguro troverai la forza per andare avanti con determinazione, come sto facendo io.

Diventare freelance fa paura!

Eccolo, è lì già pronto in bagno che mi aspetta sullo sgabello bianco dell’Ikea. Il mio pantalone nero sportivo, con le macchie di candeggina in fondo. Accanto le SuperStar ormai consumate. Peccato, erano le mie preferite. 

Il jeans ed i vestiti sono appesi nell’armadio, secondo la mia disposizione maniacale, per colore. Adesso prendono vita solo quando esco a pranzo o a cena con la famiglia o gli amici, così come gli stivali col tacco alto, scomodo, ma terribilmente sexy. Che poi adesso non riesco a sopportare per più di 10 minuti. 

Il mio presente ed il mio passato descritti in poche righe

Da impiegata commerciale (veramente ero una tutto fare dall’amministrazione alla contabilità) in un’azienda ceramica, a bidella in una scuola elementare, è stato un vero shock, te lo posso garantire.

Da uno stato quasi di estasi (tanto era alta la soddisfazione di fare quel lavoro) allo sconforto più totale per un lavoro che di gratificante non ha nulla, se non i sorrisi e le parole dolci dei bambini. 

Una vera doccia gelata, che non sono riuscita a fermare (a dirla tutta non so neanche come sia arrivata). Diciamo che la vita ha sconvolto i miei piani anche stavolta, un po’ come la strega cattiva delle favole. 

Lavorativamente parlando ho dovuto adattarmi e sai perché? Perché ho sempre messo gli altri al primo posto: le loro esigenze e necessità contavano più delle mie. Non si vive di solo amore, questo è chiaro, ma guardavo solo una parte del problema, e soprattutto non guardavo mai verso me stessa.

Del mio mal di testa perenne, degli attacchi di panico che prepotenti sono ritornati, dell’insoddisfazione, dell’ avercela con il mondo intero (come dice mio marito).

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Chi ero io per rinunciare ad uno stipendio sicuro ogni mese?

Solo perché il nuovo lavoro non era quello dei miei sogni? Come rinunciare ad un’entrata fissa al giorno d’oggi! Che poi per i sogni, lo sanno tutti, ci sono i cassetti. Lì stanno al sicuro e non soffrono.

Forse è proprio  quando non ce la fai più, quando ti guardi allo specchio e non ti riconosci, quando i tuoi occhi e la tua bocca non sorridono come prima che ti dici “adesso su quel piedistallo ci salgo io, da sola stavolta”.

A settembre 2021, dopo una lunga riflessione e una bella chiacchierata con mio marito, ho preso consapevolezza che i miei studi (Laurea in Filosofia e Laurea Specialistica in Comunicazione d’impresa) da soli non sarebbero bastati per lavorare con i social, per fare quel salto nel vuoto di cui tante parlano. 

Così io e la mia occupazione siamo diventate due cose distinte e separate

È stato allora che le cose hanno iniziato a prendere una piega diversa, così, io sono diventata un’aspirante Freelance e lei (la mia occupazione come bidella) solo un’entrata economica per frequentare corsi, che unissero la mia passione per la scrittura a competenze solide, spendibili sul mercato.

Piccoli passi, insomma, verso la realizzazione personale senza gravare sul bilancio familiare.

Così ho iniziato a chiedere preventivi per i corsi di copywriter e la mia scelta è ricaduta Tiramisù di Anna Rachele Capolingua @thecurly copy su Instagram: un percorso di mentorship per copywriter, cucito sulle mie esigenze di studio e di tempo soprattutto (lavorando insoddisfatta 8 ore fuori casa sarebbe stato difficile seguire un corso in presenza con ritmi serrati nella consegna dei compiti). 

Ho imparato termini nuovi, come USP (Unique Selling Proposition o Unique Value Proposition), Personal Branding, come cercare clienti e provare ad avere più fiducia nelle mie capacità. 

Nuovi orizzonti e nuova formazione!

Social e copywriting

Ho iniziato a prendere confidenza con argomenti che pensavo distanti dal copywriting: il marketing non lo avevo preso in considerazione come un modo per promuovermi. E sono entrata in contatto diretto con il mio bisogno e sogno di diventare freelance.

Quando si vende un servizio, pensavo, bisogna ragionare diversamente rispetto a quando si vende un prodotto (se hai bisogno di confronto sull’impostazione dei tuoi servizi scopri cosa può fare per te il team di lofacciodigital!). 

Invece no: forse soprattutto in questo caso devi essere capace di promuoverti, differenziandoti dalla massa, per stabilire le basi di quella famosa riprova sociale, che porta il tuo nome ed i tuoi servizi sulla bocca di tutti.

Terminato questo, a gennaio ho capito che mancava ancora un tassello alla mia formazione e ho iniziato a seguire Social Media Training, un corso di Luca La Mesa, diviso in 4 stagioni e rispettivi livelli di difficoltà per imparare a gestire i social media.      

Un excursus alla scoperta di Facebook, Instagram, LinkedIn, per capire come farli funzionare nel modo più profittevole per noi, e per i nostri futuri clienti.

Seguendo le lezioni (file pdf da leggere quando si ha tempo o video lezioni da ascoltare quando si può) e commentando nel gruppo Facebook dedicato ho trovato compagne di corso disponibili ad aiutarmi, a condividere libri, conoscenze, ma soprattutto a motivarmi e a far sparire quel bruttone dell’Impostore. 

Ho preso coraggio e ho iniziato a preparare analisi social per alcuni profili Instagram: quando si dice unire teoria e pratica.

Giusto per non complicare ulteriormente la mia, già incasinata, vita sto rivoluzionando il mio profilo Instagram: da mamma-influencer a social-copywriter. 

Non è affatto semplice veder calare i follower, pubblicare secondo un piano editoriale definito in anticipo (e non più ad muzzum, Marika prestami il termine), ma se riesco ad ottenere buoni risultati acquisterò (forse) quella sicurezza che mi manca.

Questo è il motivo per cui non ne ho aperto uno nuovo: chi entra nel mio profilo deve vedere con i propri occhi il cambiamento di contenuti, grafiche, visione d’insieme. 

Come si parte?

La spinta emotiva è la prima cosa. A livello pratico ti consiglio:

  1. di andare a parlare subito con il commercialista, ti chiarirà i tuo tanti dubbi sulla Partita Iva e ti farai un’idea più concreta di come procedere;
  2. studia e formati bene ( ti aiuterà anche a superare la paura e la sindrome dell’impostore);
  3. cerca di fare esperienza (senza sminuire il lavoro ma partendo da prezzi più bassi almeno per iniziare);
  4. richiedi feedback (anche le cose negative ti faranno capire come procedere e sistemare il tiro);
  5. credi in te stessa (banale ma non troppo!).

Diventare freelance per me…

Tirando le somme ammetto di essere ancora all’inizio di questo viaggio verso la soddisfazione personale, ma se mi guardo indietro qualche passo l’ho fatto. Diventare freelance per me, ormai lo hai capito è un sogno che si avvera.

Se ci sono riuscita io che ho sempre bisogno dell’approvazione degli altri anche solo per cambiare colore dei capelli, ci può riuscire chiunque. Ci vuole impegno, investimento di tempo e anche economico, ammetto che è dura. Ma lo rifarei!

Adesso accanto al mio pantalone rovinato e alla Superstar ormai da buttare c’è un calendario, con una data cerchiata di rosso e intorno tante X. 

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Il cuore ha scelto per me. Tu a che punto sei del tuo viaggio? Se hai voglia condividilo con me!

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