Da dipendente a freelance: come fare il salto?

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Ti è mai capitato di sentirti intrappolata nella tua stessa vita? Hai provato mai quella sensazione di oppressione sul petto come se ogni singolo evento o aspetto della tua quotidianità ti stesse cercando di schiacciare? Spesso ci viene da pensare che le cose siano “fatte e finite” e che niente si possa cambiare, invece è possibile cambiare vita professionale passando di fatto da dipendente a freelance.

Ecco, se quello che hai appena letto ti risuona e ti fa alzare delle antenne questo è l’articolo per te! Parlo per esperienza: tutto può cambiare! Ma come? E, soprattutto, quando?

Ti racconto il mio salto da dipendente a libera professionista

Il mio salto da dipendente a freelance, in realtà non posso definirlo un salto, ma più un passo ben ponderato e tutto sommato, graduale. Ho lavorato per quasi 4 anni come receptionist e segretaria, facendo tantissime ore al giorno tutti i giorni, e vedendo arrivare ogni mese una misera busta paga. Un giorno, facendo due conti, ho capito che avrei guadagnato di più anche facendo altro di più attinente alle mie reali passioni.

Il mio ragazzo di allora mi diceva “Qual è il tuo sogno?”.

Io non sapevo cosa rispondere, rimanevo nel mio silenzio e continuavo a sentirmi sbagliata ( e qui entrava in gioco l’autostima e il valore). Non avevo desideri, non sapevo cosa seguire o per cosa lottare. Vedevo i miei amici farcela, laurearsi e trovare il lavoro dei loro sogni. Io continuavo a bere caffè annacquati delle macchinette e a svegliarmi alle 5 senza sapere perché.

Nonostante questo, ho sempre lavorato con passione e dedizione perché mi piaceva quello che facevo. Il punto di non ritorno è arrivato quando ho iniziato a lavorare qualche ora da casa durante la pandemia. In quel periodo, grazie ad un’amica, ho scoperto un modo di lavorare diverso. In un mondo a me sconosciuto fino a quel momento esistevano questi esseri mitologici chiamati “freelance” che lavoravano sfruttando le loro competenze e seguendo le loro passioni. “Ah ma quindi il senso di oppressione serale e l’ansia del lunedì non sono obbligatori?” Ecco, no. Non lo sono. Ti spiego perché.

Ansia da rientro del lunedì?

L’idea di non avere più l’ansia da rientro del lunedì era allettante per me in quel momento, ma come capire cosa potevo offrire da freelance? Ho sempre pensato di non avere particolari talenti, tante passioni sì ma niente di più. Se stai leggendo questo articolo forse anche a te è capitato di avere questi pensieri in testa. Ecco un consiglio: non accantonarli, ascoltali. Io l’ho fatto e la mia vita è cambiata.

4+1 consigli per saltare da dipendente a freelance

Ecco i miei personalissimi consigli se stai pensando di intraprendere la libera professione con la giusta dose di scossoni (perché ti avviso che non mancano mai):

1 -Fai chiarezza con te stessa:

Sii onesta con te stessa, te lo devi. Quello che stai passando è solo un momento difficile o sei disposta a rischiare tutto per cambiare la tua situazione?

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Sei chiara con te stessa?

2-Trova i tuoi talenti:

A volte sono più chiari, a volte più nascosti. Ma sono sicura che se li ho trovati io ce la possano fare tutti! (in caso un percorso di coaching sia quello che cerchi guarda tra i nostri servizi).

3-Sbircia online:

Studia la concorrenza e osserva quello che fanno. Parlano marziano o è una lingua che comprendi? Magari capisci ma hai tanti dubbi su argomenti in particolare? Forse fare qualche corso specifico ti aiuterebbe.

4- Affina le competenze

Sii pronta tu stessa ad investire per affinare le tue competenze, perché la vita da libera prevede anche una parte di autopromozione, gestione del back office e dei clienti.

Io ad esempio, iniziando a prendere sul serio il bisogno di realizzarmi sul lavoro, ho deciso di seguire un corso per imparare ad usare Instagram e Facebook a livello professionale (per praticare l’ormai diffusissima professione di Social Media Manager). Questa scelta è stata dettata da un’intuizione (capivo facilmente i meccanismi dietro queste piattaforme e ci passavo ore) e l’ho abbinata poi ad un percorso di coaching che mi ha guidata a capire il mio potenziale, e a darmi obiettivi a breve termine per definire il mio brand e la mia attività. Anche ora che sto andando avanti da sola dettagliare sempre di più la mia professione è facile, basta attingere a quanto imparato.

+1 quando salti hai saltato

Quando salti hai saltato, ed onde evitare ripensamenti repentini rifletti bene, considera che essere liberi professionisti non fa per tutti!

Un salto col paracadute?

Quello che mi sembrava impossibile (lasciare il lavoro, parlare con i miei capi, buttarmi nella libera professione e rischiare tutto) è diventato possibile grazie alle persone che hanno creduto in me e mi hanno sostenuta. Per cui mi sento di dire che: è vero, la libera professione non è per tutti. È per chi ha un sogno, ma soprattutto è per chi ha intorno amici veri che sanno spronare e sostenere.

Vita da libera, tutto può succedere

Da ultimo mi sento di darti qualche dritta più tecnica:

  • Cerca persone che hanno fatto questo passaggio, i “freelance” sono là fuori e aspettano solo di essere trovati. Fatti raccontare la loro storia: ascoltare i pro e i contro di chi è già dentro questo percorso è molto utile. Se cerchi ispirazione Veronica ti racconta la sua storia.
  • Trova un commercialista onesto e che ti spieghi a livello burocratico quello che devi fare (se hai ancora dei dubbi ci pensa il nostro Dott. Dario Balestra a scioglierli).
  • Pianifica: prendi un foglio e scrivi la tua idea, datti delle scadenze e degli obiettivi raggiungibili.
  • Se sei in difficoltà chiedi aiuto, contattaci senza impegno!

Cosa aspetti allora? “Buttati che è morbido!”

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