Libere Super Woow #4: storia “artistica” di una content creator

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Il mondo del digital è così variegato e sfaccettato che spesso si fa anche fatica a tenere insieme tutte le professionalità che lo abitano, Libere Super Woow nasce anche con l’intento di indagare questo mondo e le storie delle donne che lo abitano (ecco le storie delle donne che ho già intervistato). E tra questi, il mondo degli artisti sui social che diventano veri content creator.

Questo mese ho pensato di farti conoscere Isabel Giannuzzi, una creativa specializzata nella realizzazione di ritratti fotorealistici attraverso l’utilizzo delle matite colorate. Isabel è pugliese d’origine, ma ha girato un po’ il mondo prima che il lockdown decidesse che per lei era giunto il momento di realizzare il suo sogno. Con più 100K di follower su Instagram, 370K su YouTube e 2 milioni su TikTok, Isabel è a tutti gli effetti quella che oggi Meta e i suoi competitor definiscono una content creator. Al di là dei numeri, però, quello che per noi è importante è che si tratta di una professionista che si è fatta strada, giorno dopo giorno, senza BOT o gruppi di vendita e acquisto like. Isabel ha avuto la possibilità di ripensare tutta la sua vita in virtù del suo sogno, e soprattutto, ha dato retta solo a sé stessa.

Artisti content creator sui social… che conquistano i social

Ciao Isabel, grazie intanto! Ti chiedo di presentarti e dirci da quanto sei libera

Prima di cominciare vorrei ringraziare Serena per questa opportunità e per aver da sempre apprezzato il mio lavoro. Oggi sono un’artista e creatrice di contenuti online, content creator, appunto, e sono “libera” da pochissimo, da gennaio in effetti. Vivo attualmente in Puglia, a Minervino Murge nella provincia di Barletta-Andria-Trani. 

Quali sono le esperienze precedenti che ti hanno condotta a questa scelta? 

In realtà è una scelta che ho rimandato per tutta la vita. Sono sempre stata appassionata del mondo dell’arte. Fin da piccola ho mostrato una certa propensione per il disegno e la creatività, era ciò che meglio mi riusciva e veniva sempre molto apprezzato dagli altri. Grazie al disegno ho potuto vincere concorsi durante il periodo scolastico e fare le mie prime esperienze all’estero. Nonostante la mia grande propensione per il settore artistico, non l’ho mai approfondito e valorizzato, ritrovandomi sempre a fare scelte che mi hanno portata lontano da questo mondo. Sia per gli studi che per il lavoro ho scelto sempre altro, forse perché l’arte spesso non è considerata una carriera rispettosa, ma una scelta rischiosa di chi sogna e non ha la testa sulle spalle. Tutto questo puntare su altro però mi ha portata a una condizione di perenne insoddisfazione che si è concretizzata in continui cambi di rotta, scelte fatte senza un filo logico che hanno caratterizzato il mio percorso universitario e lavorativo. Sono infatti passata dal laurearmi in Scienze della Comunicazione allo specializzarmi in Formazione per poi appassionarmi alla gestione delle risorse umane prendendo un master all’estero, così come sono passata dal lavorare per un’agenzia web a volare per l’Europa come assistente di volo. 

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Tutte queste esperienze mi hanno portato però oggi a essere ciò che sono e mi hanno fornito una serie di skill che sono funzionali a ciò che faccio adesso

Per tornare alla domanda iniziale, in realtà la mia, almeno inizialmente, non è stata proprio una scelta. Come per molte attività nate nell’ultimo biennio, anche la mia è nata “grazie” al Covid. Lavoravo come assistente di volo, ma durante gli ultimi mesi quasi tutti i voli venivano cancellati, fino a quando a inizio 2021 sono tornata a casa, in Italia. 

Ho approfittato della situazione per riprendere le matite in mano, iniziare a disegnare e pubblicare i miei primi video su TikTok e nel giro di qualche mese mi ero già creata un seguito. A emergenza Covid terminata la compagnia aerea per cui lavoravo mi ha richiamato e allora sì che la mia è diventata una scelta, perché ho deciso di non tornare più e provare per una volta a scegliere con il cuore e non con la mente, a scegliere ciò che volevo io e non gli altri. 

Isabel all’opera!

Come si svolge una tua giornata di lavoro tipo? Quanto spazio dedichi alle collaborazioni, quanto all’ispirazione artistica e quanto – per esempio – alla scelta dei contenuti?

La mia giornata tipo si articola in diversi modi. Principalmente, da content creator, mi dedico all’ideazione del contenuto, alla creazione di disegni e montaggio dei video. Dedico anche parecchio tempo a guardare video su TikTok, questo mi consente di scovare i nuovi trend e capire quello che interessa alla gente in quel momento. I trend e le richieste dei miei follower sono al primo posto nella scelta dei contenuti da realizzare, al secondo ci sono le mie idee e le sperimentazioni di nuove tipologie di video e solo al terzo le collaborazioni. 

Le collaborazioni sono molto importanti perché concretamente mi permettono di supportare la mia attività da un punto di vista economico e di portarla avanti. Per tutto il primo anno però ho deciso di non sponsorizzare nulla, ho potuto fare questa scelta grazie agli anni precedenti di lavoro che mi hanno permesso di avere una certa stabilità economica. Questa scelta mi ha portato non solo a produrre contenuti di qualità per il mio pubblico ma anche a conferire genuinità al mio profilo e a creare un rapporto di fiducia con i miei follower. Loro sanno che sei lì per loro e non per il guadagno fine a sé stesso e questo è molto importante. Anche quando ho iniziato a lavorare alle prime collaborazioni ho sempre fatto scelte con criterio, accettando solo di realizzare video sponsorizzati che fossero in linea con i miei ideali e i miei contenuti e che potessero piacere e intrattenere chi mi segue. Portare rispetto verso noi stessi e chi ci sostiene penso sia il primo passo per costruire un rapporto solido e duraturo con le persone che ci seguono, facendole sentire apprezzate e importanti e non semplici numeri o contatti a cui vendere qualcosa. 

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Hai dato vita a questo tuo spazio artistico con tenacia e dedizione, e lo hai fatto in un piccolo paese del sud. Quali le principali difficoltà che hai incontrato a livello personale, professionale, culturale, sociale?

In realtà come ho accennato prima senza il Covid la mia attività non credo sarebbe mai nata, questo perché dedicarsi al mondo dei social è un vero e proprio lavoro specialmente se porti contenuti come i miei che hanno bisogno di molto tempo per essere realizzati. Se non avessi avuto mesi da dedicare a questa nuova attività non avrei avuto alcuna speranza di creare nulla. Se a questo aggiungiamo il fatto che vivo in un paesino dell’Alta Murgia le cose si complicano, perché passare il tempo a disegnare e pubblicare disegni sui social non è propriamente visto come un investimento, ma piuttosto come una perdita di tempo. Le potenzialità dei social non sono ben comprese e non ti nascondo che inizialmente far capire agli altri che non ero semplicemente impazzita e che non stavo buttando all’aria un lavoro sicuro per un passatempo non è stato semplice. Credere in sé stessi quando quasi nessun altro lo fa è complicato e rende tutto molto difficile. 

Ti faccio ora una domanda più tecnica visto che ho la possibilità di parlare a tutti gli effetti con una content creator: come si costruisce una community di 2 milioni di follower su un social come TikTok abitato oggi principalmente da giovanissimi? Dai qualche consiglio utile alle “libere” in ascolto!

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Inizierei con il dire che non è semplice, ma questo già lo sappiamo e non per questo bisogna arrendersi. Io personalmente ho iniziato osservando e studiando questo social che per me era completamente nuovo. L’ho fatto guardando molti video per studiare il modo di comunicare su TikTok, successivamente ho iniziato a sperimentare vari concept e tipologie di contenuto. Alcune idee andavano virali e altre meno. Ho iniziato a notare che è molto semplice che un video vada virale su TikTok, molto più semplice che su altri social. Su TikTok non conta il seguito ma il video, quindi ogni video ha le stesse possibilità di andare virale a prescindere dal fatto che tu sia seguito o meno. La difficoltà non è però produrre un video virale ma trovare un proprio format che porti la tua firma, ti renda riconoscibile e che sia sempre apprezzato dal pubblico. Per farlo bisogna sperimentare, sperimentare e sperimentare prendendo spunto da ciò che già funziona sulla piattaforma senza però copiarlo, perché vogliamo essere unici e non le copie di qualche altro profilo. 

La mia personale idea da content creator oggi è che non conta tanto l’engagement, ma la capacità di intrattenimento del video. Maggiore sarà la percentuale di persone che guarderà il video fino alla fine, maggiore sarà il tempo di visualizzazione totale di quel video, maggiori saranno le visualizzazioni che quel video riceverà. Trovare il modo di incuriosire il pubblico e tenerlo incollato al vostro video fino alla fine è la chiave per rendere quel video virale.

Il rapporto tra le “libere” e il tempo è spesso un problema. Com’è possibile trovare una quadra secondo la tua esperienza?

Non ti nascondo che durante il primo anno di attività, e anche per la prima parte del 2022, non esistevo per nessuno se non per il mio lavoro. Questo è un grande rischio quando si lavora per sé stessi, quando si ottengono grandi risultati e quando ci piace quello che facciamo. “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai nemmeno un giorno in tutta la tua vita” diceva Confucio, o forse lavorerai sempre aggiungo io (ride n.d.r.). L’altro lato della medaglia, però, è il rischio di perdere di vista tutto ciò per cui vale la pena vivere. 

Io personalmente mi sono resa conto di dover dedicare più tempo a me stessa e agli altri quando ho iniziato a notare che il mio umore dipendeva molto dai numeri che realizzavo sui social. Questo è un aspetto negativo di questo lavoro e comune a molti miei amici content creator da milioni di followers su TikTok, YouTube e Instagram. Bisogna imparare a non lasciarsi coinvolgere troppo dai numeri, dagli algoritmi e dai meccanismi social che spesso sono deleteri per la salute mentale. 

@isabelgiannuzzi

My first self portrait to celebrate my birthday 🎂❤️

♬ original sound – Anika
Uno dei video virali di Isabel Giannuzzi

Per me è stato molto d’aiuto legarmi a persone che mi fanno stare bene

Circondarsi di persone positive, che ti facciano dimenticare per qualche ora dei “problemi” che tutti noi abbiamo è fondamentale per non lasciarsi troppo travolgere dal lavoro e dallo stress. 

Da qualche mese infatti ho molto ridimensionato le ore che dedico al lavoro a vantaggio di quelle che dedico alla mia vita personale e privata. Trovare il giusto equilibrio è la chiave per essere felici e soddisfatti della propria vita.

Idee, idee, idee. Come dare un ordine e non lasciare che la creatività prenda il sopravvento? 

Quando sei una content creator le idee ti bombardano anche di notte e non ti lasciano dormire. Mi sono ritrovata più volte ad alzarmi dal letto e annotare alcune idee che avevo avuto mentre stavo per addormentarmi e che avrei sicuramente dimenticato il giorno dopo. Questo fa sicuramente parte del nostro lavoro e anche se non piace a nessuno dover rimandare il sonno per annotare qualcosa, ogni volta che la lampadina si accende è sempre una grande soddisfazione perché senza idee non potremmo definirci creativi. 

Oltre alla salute mentale anche quella fisica è importante

Io personalmente passo molte ore seduta a disegnare o a editare video al pc, è per questo motivo che mi ritaglio un po’ di tempo durante la giornata per andare in palestra o fare una bella passeggiata all’aria aperta. Anche questi sono momenti che trovo molto utili per fare ordine mentale, devo dire! 

Lo sconforto periodico, il “chi me l’ha fatta fare” dopo l’appuntamento col commercialista, il concorso pubblico che rimane sempre sulla scena pronto all’uso sono scenari noti a chi esercita la libera professione, soprattutto in questo periodo storico così complesso. Hai dei tuoi talismani personali per neutralizzare queste sensazioni da giornata NO?

Una delle difficoltà più grandi che ho avuto è senza dubbio quella di far capire agli altri che non stavo “giocando”, ma stavo investendo il mio tempo per rendere ciò che mi piace fare un lavoro. Perseguire un obiettivo quando si è circondati da persone che non credono in quello che stai facendo e ogni giorno ti spingono ad accettare quell’offerta di lavoro che non ti piace o a candidarti per un ruolo in un concorso pubblico che sicuramente sarà causa della tua infelicità, non è sicuramente semplice. 

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Io capisco che il mio non abbia le sembianze di un lavoro normale e sembra anche a me assurdo definirlo lavoro, più che lavoro io lo chiamerei “disegno su un foglio bianco mentre ascolto Blanco” (ride n.d.r.). Questo forse deriva dal fatto che siamo portati ad avere una concezione del lavoro come un’attività per cui non ci si diverte, si hanno degli orari stabiliti e qualcuno a cui dover dar conto. Capisco anche che oggi sia diventato difficile realizzare un sogno, cercare di perseguire l’attività dei propri desideri soprattutto se in ambito creativo, ma che vita sarebbe senza sogni? Senza avere qualcosa per cui svegliarsi la mattina felici e desiderosi di realizzare qualcosa per noi e per gli altri?

Io personalmente non ho talismani, quello che ho fatto è stato semplicemente credere in me stessa, non ascoltare nessuno, fare per la prima volta nella mia vita delle scelte basate su ciò che volevo io e non gli altri, non ascoltare i pareri negativi e impegnarmi al massimo per ottenere ciò che volevo. Bisogna avere molta dedizione e perseveranza e proseguire verso l’obiettivo. 

Importantissimo è anche avere intorno persone che credono in noi e se questo non fosse possibile, allora bisogna allontanarsi per un po’ da chi ci dà negatività e circondarsi di persone positive, che credono in noi e ci supportano. 

Guardando avanti, dove ti vedi? Quali obiettivi sul medio e lungo termine ti sei prefissata?

Non amo molto fare piani e guardare troppo al futuro. Ho iniziato a vivere il presente e godermi ogni singolo istante della vita senza troppe ansie e aspettative. Da quando lo faccio sento di essere molto più serena e felice. 

Bene, prima di lasciarci ti chiedo: se dovessi dare 3 consigli a una ragazza che ha in mente un’ottima idea e vuole lanciarsi con il paracadute nel mondo delle “libere”, cosa le diresti?

Le direi di farlo. La vita è una e va vissuta come desideriamo senza il rimpianto di non averci nemmeno provato. Per quanto riguarda i consigli sicuramente:

  1. Credere sempre e comunque in noi stesse e nella nostra attività, anche quando gli altri non lo faranno. Mai mi stancherò di dirlo, bisogna essere determinate e presenti ogni giorno. L’impegno è fondamentale perché le cose facili non esistono. Se c’è l’impegno prima o poi si raggiunge la meta. 
  1. Non arrendersi alle prime difficoltà perché ce ne saranno e anche molte, ma non bisogna demordere, piuttosto bisogna capire cosa abbiamo sbagliato e aggiustare il tiro. Gli errori servono a quello, a capire in che direzione andare. 
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  1. Studia bene la tua attività, quali sono i tuoi punti di forza, cosa ti distingue dagli altri e punta su quello cercando di rafforzare le carenze e le criticità. Amare ciò che si fa vuol dire farlo bene, con passione, il tuo sarà un prodotto o un servizio eccellente perché fatto con amore e non perché “devi” farlo. 

Come disse Steve Jobs: “L’unico modo per fare un ottimo lavoro è amare quello che fate”. Amate ciò che fate e gli altri non potranno che apprezzarlo e amarlo a loro volta.

Passione, studio, impegno costante

Credo che non ci sia bisogno di aggiungere davvero altro alle parole di Isabel, anzi spero come sempre che le sue parole possano essere d’ispirazione e che possano spingere all’azione chi è ancora in balia di mille dubbi, angosce e perplessità. Non è facile perché non tutte partiamo dalle stesse condizioni, non tutte abbiamo avuto le stesse opportunità ma – come ci ha giustamente detto Isabel – è possibile. Non ci resta che provarci!  

Grazie Isabel per aver condiviso con noi la tua fantastica storia da Libera professionista!

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